Il Freddo in medicina cinese - 2
Jan 15
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Karin Wallnoefer
Nel precedente articolo abbiamo esaminato come il freddo possa invadere il corpo come un evento acuto e pericoloso per la salute. Questa volta, invece, ci concentreremo sul freddo che origina all'interno del corpo, costituendo una situazione cronica.
Il Freddo che viene dall'interno
Il corpo umano ha la capacità di produrre calore per mantenere la temperatura corporea. Tale produzione è associata a processi che richiedono energia e sono riconosciuti nella medicina cinese come processi yang. L'attività fisica ne è un esempio chiaro, ma anche l'impegno mentale richiede energia e genera calore. Un altro processo yang è la digestione: si parla di termogenesi postprandiale quando il corpo si riscalda durante la digestione. Più forte è lo yang, più energici e accelerati saranno tutti questi processi, consumando più energia e generando più calore. Quando lo yang è forte, aumenta anche la circolazione periferica di qi e sangue, il che consente di distribuire il calore prodotto all'interno del corpo portandolo verso la superficie e le estremità.
Il problema di uno yang forte è che porta il corpo a consumare molta energia. Quando lo yang è più debole, i processi che consumano energia rallentano e il corpo produce meno calore, la circolazione del qi diminuisce e il poco calore presente rimane concentrato all'interno del corpo. Di conseguenza la persona con uno yang debole è più freddolosa e, data la circolazione periferica ridotta, anche meno protetta dall’invasione del freddo esterno. Il principale vantaggio di questa situazione è di risparmiare energia, giacché diminuire lo yang permette di disperdere meno calore verso l’esterno.
Nel corso dell’evoluzione alcuni cambiamenti ciclici tra yin e yang si sono, per così dire, automatizzati. Ad esempio durante la notte, quando il corpo è a riposo, l’equilibrio interno si sposta verso lo yin e la temperatura corporea diminuisce. Ugualmente lo yang diminuisce durante i mesi invernali, freddi e bui, e torna ad essere più vigoroso in estate. Questi alti e bassi dell’equilibrio energetico interno fanno parte della natura intrinseca dell’essere umano e per la medicina cinese sono espressione del dao.
Altre fluttuazioni tra yin e yang dipendono da età e sesso. All’inizio e alla fine della nostra vita lo yang tende ad essere più debole. Infatti, durante i primi mesi e gli ultimi decenni della nostra vita siamo più esposti al freddo. Le donne poi hanno generalmente uno yang meno forte degli uomini, almeno durante gli anni fertili. Infine, come per tutti gli altri aspetti dell’equilibrio energetico interno, yin e yang dipendono anche dalla nostra costituzione, un fattore difficilmente influenzabile.
La percezione di freddo, oltre a numerosi altri problemi di salute, è un sintomo importante di una debolezza dello yang. Naturalmente peggiora quando la temperatura esterna scende, ma è possibile sentire freddo anche mentre gli altri sudano. Si pensi agli anziani che anche in estate non si tolgono le pantofole di lana. Una persona con uno yang cronicamente debole avrà quasi sempre un’istintiva avversione al freddo e se chiediamo quale sia la stagione preferita, difficilmente sceglierà l’inverno. Anche perché quando lo yang è debole il freddo esterno può molto più facilmente invadere il corpo in uno dei modi che abbiamo descritto nell'articolo precedente. Per una persona freddolosa l'inverno potrebbe infatti rappresentare un periodo di frequenti disturbi della salute.
Comunque, il corpo è capace di auto-regolarsi rispetto all’equilibrio tra yin e yang in base alle proprie necessità, e attraverso alimentazione e stile di vita possiamo avere un impatto sensibile su questa autoregolazione. La prima e più importante strategia è quella di attivare a più riprese lo yang, per esempio attraverso l’attività fisica. Già semplicemente stare in piedi attiva lo yang, muoversi ancora di più. È importante anche il momento della giornata in cui succede, perché l'attivazione dello yang sarà più efficace quando è sincronizzata con il ritmo circadiano. Lo yang si attiva spontaneamente nelle prime ore del giorno, quando si registra anche il picco più alto di cortisolo. Pertanto, alzarsi presto al mattino, muoversi e incentivare la circolazione ha un effetto positivo sullo yang, mentre trascorrere le ore del mattino dormendo o inattivi non permette allo yang di prendere il volo. L'attività fisica stimola anche la respirazione, un altro elemento importante per lo yang. Un'ottima ossigenazione attraverso aria fresca e una respirazione profonda consente al corpo di ottenere sufficiente energia per attivarsi.
Comunque, il corpo è capace di auto-regolarsi rispetto all’equilibrio tra yin e yang in base alle proprie necessità, e attraverso alimentazione e stile di vita possiamo avere un impatto sensibile su questa autoregolazione. La prima e più importante strategia è quella di attivare a più riprese lo yang, per esempio attraverso l’attività fisica. Già semplicemente stare in piedi attiva lo yang, muoversi ancora di più. È importante anche il momento della giornata in cui succede, perché l'attivazione dello yang sarà più efficace quando è sincronizzata con il ritmo circadiano. Lo yang si attiva spontaneamente nelle prime ore del giorno, quando si registra anche il picco più alto di cortisolo. Pertanto, alzarsi presto al mattino, muoversi e incentivare la circolazione ha un effetto positivo sullo yang, mentre trascorrere le ore del mattino dormendo o inattivi non permette allo yang di prendere il volo. L'attività fisica stimola anche la respirazione, un altro elemento importante per lo yang. Un'ottima ossigenazione attraverso aria fresca e una respirazione profonda consente al corpo di ottenere sufficiente energia per attivarsi.
Un fattore cruciale per attivare lo yang è anche l'alimentazione, perché da essa dipende la disponibilità dell’energia necessaria, in medicina cinese parliamo di qi. Lo yang diminuisce quando abbiamo mangiato poco o cibi poco sazianti, e una dieta ipocalorica o un digiuno rappresentano sempre momenti difficili per lo yang. Il semplice atto di mangiare qualcosa attiva lo yang e libera calore, soprattutto se avviene durante la prima metà della giornata. Avere pasti regolari e sufficientemente sazianti è importante per mantenere attivo lo yang, e la colazione a questo proposito è il pasto più importante.
Anche con la giusta scelta di cibi e bevande possiamo sostenere lo yang. Mangiare o bere qualcosa di caldo ha un maggiore effetto riscaldante, e fin qui non ci sono grandi sorprese. Tuttavia, i cinesi hanno osservato che ci sono alimenti capaci di riscaldarci o raffreddarci anche indipendentemente dalla loro temperatura fisica al momento del consumo. Infatti, nella dietetica cinese classifichiamo gli alimenti secondo la loro natura termica, e sono quelli tiepidi o caldi i più interessanti per sostenere lo yang.
Specialmente in relazione all'alimentazione è comunque importante scegliere la strategia giusta. Alcuni alimenti ci fanno sentire immediatamente più caldi, perché stimolano la circolazione del qi. Nella dietetica cinese, questi alimenti sono descritti come piccanti e includono spezie come zenzero, pepe o peperoncino, così come aglio, cipolla e bevande alcoliche con una gradazione medio-alta. Nel primo articolo di questa serie sul freddo abbiamo visto come questi alimenti piccanti siano capaci di cacciare dal corpo il freddo esterno invaso. Per una persona con uno yang debole e freddo interno questi alimenti hanno il vantaggio di un’immediata sensazione di calore. Tuttavia, a lungo termine aumentano la dispersione del poco calore corporeo e contribuiscono a indebolire ulteriormente lo yang.
Specialmente in relazione all'alimentazione è comunque importante scegliere la strategia giusta. Alcuni alimenti ci fanno sentire immediatamente più caldi, perché stimolano la circolazione del qi. Nella dietetica cinese, questi alimenti sono descritti come piccanti e includono spezie come zenzero, pepe o peperoncino, così come aglio, cipolla e bevande alcoliche con una gradazione medio-alta. Nel primo articolo di questa serie sul freddo abbiamo visto come questi alimenti piccanti siano capaci di cacciare dal corpo il freddo esterno invaso. Per una persona con uno yang debole e freddo interno questi alimenti hanno il vantaggio di un’immediata sensazione di calore. Tuttavia, a lungo termine aumentano la dispersione del poco calore corporeo e contribuiscono a indebolire ulteriormente lo yang.
Per tonificare lo yang serve un’altra strategia. Vogliamo sì creare calore, ma anche mantenerlo all’interno del corpo e non farlo circolare troppo. Gli alimenti capaci di tonificare lo yang infatti non sono piccanti, ma hanno un sapore dolce o salato. Spiccano gli alimenti di origine animale, come molte carni rosse, i gamberetti o i formaggi ovini (meglio se stagionati). Mangiare regolarmente piccole quantità di alimenti di origine animale è infatti la strategia vincente per sostenere lo yang. In un’alimentazione puramente vegana rimangono un numero limitato di tonici per lo yang, tra cui noce, pistacchio e quinoa. Anche tra le spezie per tonificare lo yang, sceglieremo quelle che riscaldano, ma con un sapore più "dolce" e meno piccante, come la cannella, l'anice stellato e il seme di finocchio.
Comunque, rafforzare lo yang e diminuire il freddo interiore è un intento che richiede molta pazienza. Nel farlo abbiamo un importantissimo alleato: il freddo stesso. Nel terzo articolo della serie sul freddo parleremo della possibilità di rafforzare lo yang attraverso la tempra e delle condizioni essenziali per farlo funzionare.
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