Gli attestati riconosciuti dalla legge 4/2013

Paolo Ercoli
Come abbiamo già detto qui, basta aprire la partita IVA per esercitare il Tuina come professione: i titoli di abilitazione non esistono, ma puoi sperare che il tuo titolo sia validato da qualche associazione affidabile. 
Come sai se è affidabile?
Se qualche scuola sbandiera come titoli i vari attestati di appartenenza ad associazioni italiane (o spesso estere) non equivocare: molte affiliazioni sono fumo negli occhi, specialmente se vengono usate per dire che ti attestano la qualifica per lavorare. 
Puoi controllare gli statuti di queste associazioni, i loro siti, se hanno una partita iva, una sede, chi ne fa parte, la loro autorevolezza. 
Ti basta Google per scoprire ad esempio se presidente e tesoriere non governano anche altre diverse associazioni microsettoriali, con siti-fotocopia, magari tutte con sede nel medesimo ufficio di un commercialista. 
Certo, è un labirinto, ma ti conviene dedicare qualche ora a questo controllo, prima di investire tempo, denaro e soprattutto un’occasione importante per la tua vita.

Perché il tuo sarà un mestiere bellissimo, ma la scelta della scuola è come la chiave musicale all’inizio di uno spartito: può cambiare tutte le note che seguono.

Più nel dettaglio, ecco cosa puoi fare.

Tranne alcune discipline molto recenti, praticamente tutte le professioni cosiddette non regolamentate (che cioè non hanno albi o collegi) rispondono ad un’associazione: basta vedere sul sito del MISE quali sono le associazioni professionali che trattano la disciplina che ti interessa.
Ti sarà abbastanza facile verificare se: 
1

hanno più di 10 anni

Quelle storiche esistono da molti anni (da prima della legge 4/13 che, appunto, è del 2013).
È chiaro che dopo la legge ne sono nate tante come piccoli funghi: utili al marketing di quella o quell'altra scuola.  
Ricorda che una associazione professionale è obbligata a mettere a disposizione statuto e regolamento quindi è legittimo chiedere la data dell’atto di costituzione dell’associazione.
2

curano una o poche discipline

È più facile che un'associazione di 100 discipline diverse non tuteli ciascuna in modo adeguato e miri più che altro a fare cassa.

Ci sono difficoltà
da non sottovalutare,
ma neanche
da ingigantire.

3

hanno degli standard di ingresso molto alti

Le associazioni di professionisti possono richiedere dei monte ore di formazione o mettere dei criteri di ammissione professionali per l’ammissione di nuovi soci; in genere li obbligano alla formazione continua.
Guarda monte ore, docenti e programmi.
Dopo questa prima ricerca sulle associazioni professionali, diventa più facile scegliere una scuola di cui fidarsi: vale la pena mettere a confronto il monte ore, i docenti, i programmi, la didattica, l'organizzazione, il modo in cui la scuola riesce ad essere vicina agli studenti. 
Puoi sceglierne una che si avvicina (o supera) gli standard richiesti dall'associazione professionale più esigente.
Empty space, drag to resize
Dell’attestato possiamo fare a meno?
Essendo in Italia, c’è il rischio di ragionare come la volpe della fiaba, che quando non poté arrivare all’uva disse che tanto era acerba. 
Noi di TAO Academy invece facciamo il massimo che la legge consente: attestiamo che hai frequentato con profitto per un monte ore idoneo a quanto richiesto dalle associazioni professionali che rilasciano le Attestazioni di Qualità del MISE in questo settore. Così poi ti sarà più facile iscriverti come professionista.
Empty space, drag to resize
Quindi questo attestato ha valore o no?
Essendo in Italia, non serve un attestato per fare questo mestiere (come abbiamo spiegato qui). Però è utile per entrare in una associazione professionale, per avere un'assicurazione e per poter dimostrare che ciò che si fa non è improvvisazione ma frutto di studi.
Questa faccenda può diventare un punto di forza: se lo Stato non ci dà la possibilità di un’attestazione che sia abilitante, allora ci dobbiamo guadagnare il prestigio sul campo con la reputazione e la credibilità.
Bene: è una sfida che ci costringe all’eccellenza.
Però a questo punto mi chiedo: ne vale davvero la pena? Che senso ha studiare tanto?