Il Tuina, spiegato bene

Nov 8 / Paolo Ercoli
Il Tuina è un insieme di tecniche manuali della medicina tradizionale cinese. Utilizza il medesimo sistema di punti e meridiani dell’agopuntura.
Ha come obiettivo il riequilibrio energetico della persona. Questo per dirlo in tre frasi. Ora argomentiamo meglio.

2500 anni di storia.

Le tecniche manuali sono da sempre parte integrante della medicina cinese: alcuni riferimenti compaiono già nei testi classici durante la dinastia Han (200 aC - 200 dC), come nel Huang Di Nei Jing (il “Classico di Medicina Interna dell’Imperatore Giallo”) o nei rotoli di seta rinvenuti nel sito archeologico di Mawangdui. Altri importanti riferimenti si trovano in testi risalenti al VI secolo aC.

Il Tuina era parte dello studio e del lavoro dell’Accademia Imperiale di Medicina Cinese e questo ne ha permesso una costante applicazione e revisione da parte di tutti i principali medici nel corso di questa lunga storia.
Durante la dinastia Sui (561 - 618) diventò un'area importante di studio, furono commissionate molte opere sul Tuina, nel XIV secolo era anche molto diffuso il Tuina per i bambini.
Il termine tuina fu introdotto durante la dinastia Ming (1368 - 1644), precedentemente questa tecnica era denominata anmo.

Le manualità del Tuina (ovvero i modi di usare le mani, ma anche avambraccia e gomiti) sono tantissime: ci sono tante modalità per trattare la struttura (ovvero il sistema muscolare), i meridiani energetici ed i punti, gli stessi utilizzati in agopuntura. Fanno parte del Tuina anche le tecniche di coppettazione - prevalentemente con coppette di bambù e di vetro, che permettono la coppettazione con il fuoco o “a caldo”, molto più efficace di quella moderna “a freddo” - e di moxibustione, sia con coni che con i sigari di artemisia essicata e pressata, anche loro da sempre descritte nei classici di medicina cinese.

Il Tuina oggi, in Cina. 

Disciplina universitaria, pratica ospedaliera e prevenzione diffusa.
Oggi in Cina il Tuina viene studiato in ambito universitario nei percorsi di medicina tradizionale cinese ed è praticato sia in ambito ospedaliero - negli ospedali in cui si pratica sia la medicina occidentale che quella tradizionale - che al di fuori degli ospedali.
In Italia è stato “importato” dai medici che lo avevano incontrato ed apprezzato per la sua efficacia nei loro viaggi studio presso le università e gli ospedali cinesi. 
Come accaduto altrove in occidente, anche nel nostro paese il Tuina è stato però principalmente accolto, studiato e praticato da operatori del benessere. Questo perché, come sottolinea il Classico di Medicina Interna dell'Imperatore Giallo, il più importante testo di medicina cinese di tutti i tempi, la prevenzione è “al centro della medicina cinese”, e per mantenere il corpo in salute sono necessari una corretta alimentazione, la pratica del qigong, uno stile di vita armonioso e rispettoso delle stagioni e la pratica del massaggio.
Le possibilità di riequilibrio energetico di questa tecnica, tanto più su una persona ancora “in salute” e quindi con una buona energia, sono incredibili. Il sistema dei meridiani e punti permette di condurre il Qi (tradotto in genere in modo semplificato con energia) là dove è carente oppure di riequilibrare gli eccessi. Questo ci consente di lavorare sulla vitalità della persona, sul suo stato di salute, per prevenire disturbi che nel tempo potrebbero diventare di rilevanza clinica e quindi richiedere d'essere trattati in ambito medico.

Il Tuina oggi, in Italia.

Viene per lo più insegnato in accademie private, in percorsi in genere triennali o comunque con un monte ore che varia dalle 400 alle 650 ore. È stato già da tempo classificato in alcune regioni che hanno legiferato in materia di discipline bionaturali, come appartenente a quest’area.

Non esiste una salute soltanto fisica. 

Non si sa se è verità o leggenda, ma si racconta che durante la dinastia Han i medici venissero retribuiti a patto che i loro assistiti fossero in salute. 
Verità o leggenda, questo assunto riflette in pieno il pensiero medico dell'epoca riguardo alla prevenzione, che ci ricorda che non è possibile “iniziare a scavare un pozzo quando si ha sete o forgiare armi a battaglia iniziata”. Tali affermazioni, presenti già nel Huang DI Nei Jing, sottolineano l’importanza della prevenzione, vista non tanto come “diagnosi precoce” quanto come conoscenza della propria salute, equilibrio tra le diverse attività e tra tempo del lavoro e tempo del riposo, armonia nell’alimentazione e nelle relazioni che instauriamo.
Tutti gli aspetti emozionali ed emotivi da sempre sono tenuti fortemente in considerazione nella medicina cinese, al punto che costituiscono una delle cosiddette tre cause interne di malattia.

Si pensi inoltre che nella lingua cinese non c'è un termine per indicare una salute “soltanto” fisica: questo perché nel pensiero cinese non esiste la dicotomia psiche-soma, dicotomia che in occidente è stata solo da poco unificata nella medicina psicosomatica. Non possiamo dire altrettanto della medicina cinese, perché psiche e soma non sono mai stati separati: già nei testi classici gli Organi vengono definiti non in base alla loro anatomia ma sulla base delle loro relazioni “sottili” con aspetti emotivi e spirituali.

Tuina e Shiatsu: quali differenze?

Molto spesso il Tuina viene messo a confronto con lo Shiatsu, che certamente ha avuto in Italia una maggiore diffusione.
Le differenze con lo Shiatsu sono molteplici: storiche, filosofiche e tecniche.
Lo Shiatsu è una tecnica che nasce nel ‘900. E' frutto di una interpretazione giapponese della medicina cinese, e si basa in particolare sulla visione di Masunaga (lo Shiatsu Namikoshi si basa su una idea occidentale che non lo rende confrontabile con il Tuina).
Masunaga operò una sua revisione sia dei metodi di valutazione energetica (palpazione dell’Hara e palpazione dei meridiani) che del decorso stesso dei meridiani. Inoltre la tecnica di utilizzo prevalente è la pressione statica profonda e mantenuta del punto o della zona del corpo interessata dal trattamento.

Perché il Tuina è così speciale.

Si contraddistingue da altre discipline innanzitutto per la grande varietà di metodi e tecniche manuali a sua disposizione e per l’efficace integrazione di tali manualità con tecniche complementari strumentali (come coppettazione o moxibustione). 
A rendere unica questa disciplina, però, è la sua raffinatissima capacità di utilizzare il contatto, in una modalità talmente poco invasiva da essere attuabile su persone di qualsiasi età e condizione.
Si può così entrare in relazione profonda con il sistema-organismo attraverso la mappa dei punti e dei meridiani, coglierne le alterazioni energetiche, i pieni e i vuoti, risalire all’origine dello squilibrio e suggerire una sorta di matrice di correzione, che l’organismo agirà autonomamente. 
Per questo lo studio del tuina non può prescindere da un’approfondita conoscenza della medicina cinese e della localizzazione, azione e combinazione dei punti. 
E’ il sistema dei punti e dei meridiani che fa sì che metodi e stimolazioni apparentemente superficiali si rivelino così efficaci nel trattare una vastissima gamma di disturbi.
Ok, tutto molto interessante.
Ma come studiarlo?