Le Sciamane dell’Antica Cina e il Potere Femminile nella Spiritualità

Mar 1 / Paolo Ercoli

Le Wu: le Sciamane dell’Antica Cina e il Potere Femminile nella Spiritualità

Nella ricorrenza dell’8 marzo, giornata internazionale della donna, vogliamo ricordare ed enfatizzare il “femminile“, il lato yin di ognuno di noi. In questo periodo storico, in cui è prevalente una cultura “yanghista” e in accordo con la cultura cinese soprattutto taoista e sicuramente pre-confuciana, ci sembra importante schierarsi dal “lato yin”.
Il femminile e l’elogio dello yin è dominante nei classici taoisti: morbido, cedevole, “stare in basso”, profondo, accogliente sono parole che in questo contesto hanno un valore estremamente positivo ed è particolare notare come (fuori da questo contesto) suonino alle nostre orecchie con una leggera sfumatura negativa. 
Il Dao è la grande madre e la donna ha la capacità di generare la vita perché accoglie lo Shen, ha la capacità di accogliere un aspetto trascendente, è ponte tra trascendente ed immanente. 
Come nel mito di Nuwa che genera tutta l’umanità: in quel periodo storico la cultura è matriarcale e le donne sciamane perpetuano la possibilità della donna di essere tramite tra gli spiriti e gli uomini.
Lo yin e l’elemento acqua in particolare sono legati all’origine della vita e alla sua possibilità futura: nella cultura pre-han la fase Acqua era l’inizio dei 5 movimenti, mentre successivamente (allo scopo di legittimare la fase terra come “centrale”) le cinque fasi vengono rappresentate iniziando dalla fase legno, yang e maschile nella sua simbologia fallica.
Questa giornata viviamola quindi anche come motivo di riflessione e di “confronto interiore” soprattutto per gli uomini, a volte troppo inconsapevolmente adagiati in una cultura in cui è così semplice immergersi ed immedesimarsi, dimenticando il nutrimento che deriva dal nostro lato Yin.

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Il Legame tra Donna e Trascendenza

Nella storia delle tradizioni spirituali, lo sciamanesimo ha spesso avuto un volto femminile. Nell'antica Cina, le "Wu" erano sciamane dotate di poteri straordinari, in grado di comunicare con gli spiriti, guarire, predire il futuro e invocare la pioggia. A differenza di molte culture patriarcali che successivamente hanno marginalizzato le figure femminili nel sacro, in Cina le donne erano le principali custodi della connessione tra il mondo terreno e quello divino.
Le Wu non erano solo interpreti delle volontà divine, ma anche guide spirituali che svolgevano un ruolo centrale nella comunità. Grazie alle loro capacità, venivano spesso consultate da sovrani e aristocratici per prendere decisioni importanti. Il loro potere era riconosciuto e rispettato, e le loro pratiche erano parte integrante della vita quotidiana e della spiritualità collettiva.

Il Simbolo delle Wu

Il carattere cinese "Wu" rappresenta una figura con le braccia alzate, in una danza rituale che richiama l'estasi sciamanica. Le fonti antiche descrivono le Wu come protagoniste di cerimonie spettacolari, in cui levitavano, si rendevano invisibili e si lasciavano trasportare da una forza ultraterrena. Esse erano le intermediarie tra gli uomini e gli dèi, in una società in cui il femminile era simbolo di potere spirituale.
Queste sacerdotesse erano maestre della danza sacra, un elemento fondamentale per stabilire un contatto con gli spiriti. Nei dipinti e nelle iscrizioni oracolari, vengono spesso raffigurate in movimenti sinuosi e circolari, a sottolineare il loro legame con il cosmo e la natura ciclica dell’esistenza. Alcune Wu erano persino in grado di evocare fenomeni atmosferici come la pioggia o di scacciare calamità attraverso canti e rituali.
Inoltre, il loro ruolo si estendeva alla medicina e alla conoscenza delle erbe. Le Wu erano considerate guaritrici e detentrici di un sapere antico che univa elementi pratici e spirituali. Le piante sacre utilizzate nei loro riti avevano spesso proprietà terapeutiche e molte delle tecniche sciamaniche si basavano su un profondo legame con la natura e i suoi cicli.

Le Wu e la Conoscenza Segreta

Le Wu non erano solo mediatrici tra i mondi, ma anche custodi di saperi antichi. Il loro ruolo comprendeva la divinazione, la medicina tradizionale e la danza rituale. La loro connessione con gli elementi naturali le rendeva esseri capaci di manipolare l’energia cosmica. Spesso, nei racconti mitologici, si narra di donne che insegnavano agli uomini l’arte di volare e di viaggiare tra le dimensioni.
Secondo alcune fonti, le Wu erano anche esperte erboriste, in grado di preparare pozioni e rimedi curativi. La loro conoscenza delle erbe e delle energie sottili permetteva loro di operare guarigioni, unendo la pratica medica con il rituale spirituale. Inoltre, la loro connessione con gli spiriti permetteva loro di fungere da oracoli, ricevendo messaggi dal mondo invisibile e trasmettendoli alla comunità.
Le Wu erano spesso chiamate per eseguire rituali di purificazione, allontanando spiriti maligni e influenze negative. I loro strumenti includevano tamburi, sonagli e specchi, utilizzati per amplificare l’energia spirituale e favorire la comunicazione con il divino. Questi rituali non solo avevano una funzione religiosa, ma erano anche parte integrante della vita sociale e politica.

La Figura Mitologica di Nuwa

Uno degli figure che dimostrano maggiormente l'importanza del femminile cinese è rappresentato dalla figura mitologica di Nuwa, la prima  dea associata alla natura, alla trasformazione e alla generazione dell'intera umanità..
Secondo lo Shouwen Jiezi il carattere "Wā" (娲), che funge da titolo della dea, è una derivazione del carattere "Huà" (化) che spiega come l'etimologia del nome "Nüwa" (女娲) sia collegato alla capacità di "化育" (Huàyù - generare figli) . Questo contribuisce a inserirla nel contesto di una società cinese antica di stampo matriarcale, organizzata intorno alla potenza creatrice e generatrice della donna. [fonte wikipedia]

Secondo le antiche leggende, Nuwa (corpo di serpente con testa di donna) fu in grado di riparare i pilastri che separavano il cielo dalla terra, distrutti da un'eccesso d'ira nella lotta tra Gong Gong, il dio delle acque, e Zhu Rong, il dio del fuoco. Fu lei a riportare l'armonia nella terra distrutta dagli uomini e fu lei ad inventare la musica e il flauto.
Nuwa fu la creatrice del genere umano, che plasmò dall'argilla e a cui diede la vita.

La Figura Mitologica di Nuwa e il Legame con Fuxi

Un interessante riferimento mitologico collega Nuwa alla figura di Fuxi, il leggendario imperatore e creatore degli otto trigrammi dell’I Ching. Secondo alcune tradizioni, Fuxi ricevette la conoscenza dei trigrammi grazie a una sciamana, spesso identificata con Nuwa. Questa connessione suggerisce che il sapere divinatorio di Fuxi non fosse frutto di una sola rivelazione, ma il risultato di un dialogo tra il principio maschile e quello femminile, dove Nuwa rappresentava la fonte originaria della saggezza cosmica.
La leggenda vuole che Nuwa insegnasse a Fuxi (fratello e marito) l’arte della divinazione e l’uso dei simboli sacri, trasmettendogli il sapere sciamanico che sarebbe poi diventato la base del taoismo e della cosmologia cinese. Questo legame evidenzia il ruolo centrale delle sciamane nella trasmissione della conoscenza esoterica, dimostrando come il femminile fosse un elemento fondamentale nella costruzione delle prime forme di spiritualità in Cina. 

Il Declino delle Sciamane

Con l’avvento della dinastia Zhou e il rafforzarsi della cultura patriarcale, il ruolo delle Wu venne gradualmente ridotto. I rituali femminili furono prima limitati e poi condannati come pratiche superstiziose. Con il tempo, le figure maschili iniziarono a sostituire le sciamane e il confucianesimo contribuì a relegare la donna a un ruolo subordinato, privandola della sua centralità nel sacro.
La persecuzione delle Wu si fece più intensa durante le dinastie successive. Vennero accusate di pratiche eretiche e bandite dalle corti imperiali. Molte di loro furono perseguitate o costrette a nascondere le loro conoscenze, trasmettendole solo in segreto alle generazioni future. Tuttavia, nelle comunità rurali e tra le popolazioni indigene, la tradizione delle sciamane continuò a sopravvivere, resistendo alla censura ufficiale.
Nonostante la perdita del loro status ufficiale, le Wu continuarono a operare ai margini della società. Alcune di loro si rifugiarono nelle regioni montuose e nei villaggi remoti, dove il loro sapere fu tramandato oralmente. La loro influenza si ritrova in molte tradizioni popolari e nel folklore, testimoniando la loro resilienza di fronte alla repressione.

L'eredità delle Donne Sciamane

Nonostante le repressioni, il ricordo delle Wu sopravvive nei testi antichi, nelle leggende e nei rituali tramandati nel tempo. La loro influenza è ancora visibile nelle pratiche taoiste e in alcune tradizioni popolari della Cina meridionale. Il loro legame con la natura e con la trascendenza rappresenta una memoria potente di un’epoca in cui la donna era il ponte tra l’umano e il divino.
Oggi, con il rinnovato interesse per le pratiche spirituali ancestrali, le figure delle Wu stanno tornando alla ribalta. Sempre più studi stanno riportando alla luce il loro ruolo centrale nella cultura cinese, dimostrando che il potere spirituale del femminile non è mai stato completamente cancellato. Le Wu rappresentano un simbolo di forza, saggezza e connessione con le energie universali, un retaggio che continua a ispirare e affascinare le nuove generazioni.
Ancora più interessante può essere applicare il loro insegnamento nel riscoprire la “femmina oscura”, che ci collega allo “spirito della valle” di Laotze, alla “grande madre”, a rafforzare il potere dell’ascolto, dell’insight, della sensibilità sottile, a prescindere dal nostro genere sessuale.